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Spleen 2

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Ho in corpo il veleno di centinaia di vipere.

Oscuro e pesante mi risulta il quotidiano vivere.

Una vocina maligna mi alita dentro:

“Non troverò mai, ciò che cerco.”

 

Cielo di roccia, abbraccio di tenebra,

un’altra lunga notte, densa,

carica di ricordi e potenti malinconie,

alimenta soltanto incubi senza fine.

 

Oh, dannato, me dannato!

Che d’Illusione sono stato trafitto;

e crollo sul mondo senza forze, sconfitto

perché a nulla ho amato.

 Arcangelo Galante - 13/05/2020 10:53:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Una tristezza che fa male, nonostante venga descritta con versi accattivanti, dal poeta.
Le illusioni aprono gli occhi, specialmente dopo esserci crollate addosso, come castelli di carta, ma, del resto, riempiono pure un tassello del misterioso mosaico dell’umana esistenza, ove a nulla parrebbe aver amato, allorché non si ottenga il risultato agognato.
Intensa esposizione di concitati sentimenti, su di un’analisi apparsa vana, perché rende comunque “dannato” lo spirito dell’autore!

 alessandro venuto - 02/03/2020 22:01:00 [ leggi altri commenti di alessandro venuto » ]

Divino incanto,
notturno.
Grazie per le strofe!

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